Caso stamina:” la lotta per le cure compassionevoli continua, i genitori dei bimbi malati hanno le prove che funziona”

17.01.2014 02:08

Dal mese di luglio eroicamente dei ragazzi si battono perché il loro inalienabile e non negoziabile diritto alla vita sia rispettato e garantito; chiedono, pertanto, di poter decidere di curarsi e di evitare una morte sicura, per sé e i propri cari. I fratelli Biviano, cui poi molte altre persone con problemi analoghi e che versano nella stessa situazione di emergenza si sono uniti, con grande coraggio portano avanti la causa di altre migliaia di persone che da tutto il Paese chiedono a gran voce che le loro malattie neurodegenerative non siano trascurate con l’assurdo pretesto dell’inutilità di curare una minoranza; quasi come se fossero figli di una nazione che non li vuole. Infatti il problema, col volgere dei mesi, sta diventando un allarme. Un silenzio assordante correda la vicenda, specialmente da parte di quello stato, di quelle istituzioni che dovrebbero tutelare i cittadini italiani e che, invece, li hanno totalmente abbandonati. Nell’ultimo periodo, solo per dare idea dell’entità e della tragicità della questione, 7 persone sono morte e ben 5 di queste erano bambini: bimbi piccoli e più sfortunati di altri solo perché hanno avuto la disavventura di nascere in un Paese che, evidentemente, preferisce vederli soffrire e perire, piuttosto che garantire loro una vita, un’esistenza dignitosa che nessuno fino ad oggi aveva mai negato ad un proprio simile e che invece, ormai, è diventato un miraggio per i nostri malati. Nostri, perché sono italiani, perché godono, almeno in via teorica, degli stessi nostri diritti; nostri, perché ad ammalarsi potrebbe essere chiunque di noi ed a quel punto l’indifferenza potrebbe trasformarsi in una beffa. Perché ad ammalarsi, non glielo augura nessuno per carità, potrebbero essere quegli stessi politici che, mancando visibilmente di umanità oltre che di caratura morale, continuano a far finta di non vedere i miglioramenti che una cura, ed una sola, ha apportato a quei pochi malati che hanno avuto la possibilità di curarsi e che potrebbero fungere da apripista di una nuova vita per migliaia di persone. Ciò se solo, cosa ancor più grave, dei sedicenti professionisti e specialisti della medicina non continuassero, spinti chissà da quale logica, a far finta di non vedere la realtà. Ma la realtà, invece, c’è chi la conosce bene, c’è chi la vive sulla propria pelle e che non vuole rassegnarsi a perdere la speranza prima ancora della vita. E questo qualcuno non si arrenderà, malgrado i tentativi squallidi da parte dei media di insabbiare la vicenda e di non far emergere il potenziale curativo delle cellule staminali tramite una diffamazione propagandistica che, oltre al ridicolo, rasenta l’ignominia. E tutti noi che crediamo nella libertà, nel diritto per tutti ad una vita decorosa che solo Dio e non uno degli altri uomini può toglierci, dobbiamo unirci alla battaglia e lottare senza tregua, finchè la giustizia non avrà trionfato sul bieco e immondo interesse economico. Si alla vita! Si a Stamina!.

 

Giustino D’Uva